Pubblicazione del : 2006
Link al sito>> Il consiglio direttivo della Sezione Valtellinese del C.A.I., nel 1960, istituì la Scuola di Alpinismo e la intitolò a Luigi Bombardieri, affidandone la direzione a Celso Ortelli, consigliere, che aveva frequentato la prima parte del Corso Nazionale per Istruttori di Alpinismo. Nel 1956 era sorto il gruppo intitolato a “Peppo Perego”, giovane promessa dell’alpinismo valtellinese, medaglia d’oro, caduto nella ritirata di Russia. Era formato da giovani alpinisti, capeggiati da Celso Ortelli, che in pochi anni avevano accumulato una grande esperienza e dimostrato le loro capacità cimentandosi in numerosissime ascensioni di grande difficoltà. Il neo direttore della scuola, con questi amici alpinisti, potè mettere assieme uno staff di “istruttori sezionali” molto preparati e affiatati. L’organico della scuola, alla sua fondazione, era così costituito: Direttore: Celso Ortelli; Vice Direttore: Tullio Speckenhauser; Istruttori: Piero Antonucci, Lorenzo Banfi, Enrico Lenatti; Segretario: Bruno De Dosso. Il programma prevedeva: “Parte teorico-culturale: equipaggiamento, alimentazione, pronto soccorso, flora, fauna, orientamento e lettura delle carte topografiche e problemi dell’alpinismo in generale, da tenersi presso la sede in altrettante lezioni”; “Parte tecnico-pratica:... applicazione pratica degli elementi appresi durante le lezioni teoriche di tecnica alpinistica da tenersi in sei uscite di domenica in luglio e agosto”. A questo primo corso seguirono, uno all’anno, tutti gli altri fino a oggi. Celso Ortelli ottenne l’anno dopo il titolo di Istruttore Nazionale di Alpinismo (I.N.A.) e Tullio Spe-ckenhauser, in seguito, divenne Accademico del C.A.I. (C.A.A.I.). Pian piano altri alpinisti frequentarono i corsi nazionali e regionali e diventarono istruttori regionali (I.A.) e nazionali (I.N.A.) di alpinismo. Nel 1964, sempre nell’ambito della Scuola di Alpinismo, venne istituito, Celso Ortelli, primo direttore della Scuola di Alpinismo e Sci Alpinismo. in aggiunta all’ormai usuale corso, il corso “Alta Montagna” dal 25 luglio al 2 agosto alla Capanna Marinelli, sempre sotto la direzione di Celso Ortelli, aiutato da “esperti alpinisti della Sezione e da Guide Alpine”. Il programma prevedeva, oltre alle lezioni teoriche e pratiche, l’ascensione alle Cime di Musella, al Pizzo Bernina, al Pizzo Roseg e al Pizzo Palù. Al corso potevano partecipare i migliori allievi del corso che oggi chiameremmo “base”. Il corso “Alta Montagna” venne tenuto per 4 anni, fino al 1967. Dal 1966 al 1968 venne istituto “parallelamente” un “corso di perfezionamento”, che si teneva contemporaneamente a quello normale, cui potevano accedere “gli allievi distintisi nei precedenti corsi o alpinisti di provata esperienza basilare”. Questo corso si svolgeva con un programma specifico proprio e propri istruttori. Nel 1966 la Scuola fu funestata da una non prevedibile disgrazia. Mentre istruttori e allievi stavano portandosi all’attacco della via diretta al Torrione Porro, sopra la capanna omonima, improvvisamente degli enormi massi di roccia si staccarono dalla parete sovrastante, investendo il gruppo e provocando la morte di tre allievi e numerosi feriti. I morti furono Bruno Gianetti, Bruna Forni e Maria Grazia Moroni. Fu un grande lutto per la Sezione Valtellinese, per la città di Sondrio e per tutto il mondo della montagna; la partecipazione al dolore dei familiari fu corale. Nel 1972 il programma del corso di alpinismo si articolò meglio in alpinismo su roccia e alpinismo su ghiaccio, in due periodi distinti, in giugno per il primo e in settembre per il secondo. Nel 1973, sempre in aggiunta al normale corso, venne istituto il “Primo corso di introduzione alla montagna” con un programma molto articolato e cioè: 1a parte: escursioni in località alpine e presso i rifugi del Cai della Valtellina e nozioni elementari di equipaggiamento, comportamento in montagna, geografia, fotografia in montagna, meteorologia, fisiologia e pronto soccorso. 2a parte: escursioni in montagna con gli sci e nozioni elementari di equipaggiamento e attrezzatura, uso degli sci in montagna, neve e valanghe. 3a parte: uscite in palestre naturali di roccia in montagna e salite in montagna con nozioni di spirito e storia dell’alpinismo, pericoli, tecnica di arrampicata su roccia e su ghiaccio, preparazione di una salita, nozioni elementari di pronto soccorso alpino. Verranno proiettati film e diapositive sugli argomenti trattati. Nel 1980, Celso Ortelli lasciò la direzione del Corso di Alpinismo (dirigerà ancora la Scuola fino al 1983) per passarla al suo degno successore Franco Gugiatti, Istruttore Nazionale di Alpinismo, alpinista che ha compiuto grandi imprese, soprattutto col fratello Ermanno (memorabile 1a invernale allo spigolo N-O del Cengalo dal 22 al 26 dicembre 1972 per celebrare il secolo di vita del C.A.I. Valtellinese) e che ha partecipato alla spedizione Cassin al Lotse portandovi un importante contributo. Già dal 1974 faceva parte della Scuola Nazionale di Alpinismo del C.A.I. e della Commissione Nazionale Scuole di Alpinismo e Sci Alpinismo. Dopo i primi istruttori citati, nel tempo, ne sono seguiti molti altri che è doveroso ricordare, anche col rischio di dimenticarne qualcuno: Ezio Angelini, Angelo Azzalini, Roberto Bartesaghi, Giorgio Bertarelli (AGAI), Luigi (Buin) Bongio, Carlo Boscacci (AGAI), Felice Bottani, Antonio Busi, Giu-seppe (Chiscio) Caneva, Riccardo Canova, Erio Della Maddalena, Fausto Del Vo, Amos De Maestri, Vincenzo Fagioli (AGAI), Gianni Fattorini, Antonio (Parsut) Forni, Luigi Groppo, Ermanno Gugiatti (INA), Nicola Martelli, Luigi (Bartali) Marveggio, Vittorio Ortelli, Pier Luigi Piasini, Giovanni Riva, Massimo Rossettini, Andrea Tabacchi. Il ricambio che ci fu gradualmente nel corpo istruttori e la loro crescente preparazione garantirono una continua evoluzione e un miglioramento della struttura didattica. Fu in questo periodo che la scuola rinnovò l’organico, passando da una maggioranza di “Istruttori Sezionali”, che rappresentarono l’ossatura della scuola nel primo periodo, a una maggioranza di Istruttori di Alpinismo e di Sci Alpinismo regionali e nazionali (I.A., I.N.A., I.S.A e I.N.S.A.). Questa progressiva, continua e sempre più accurata preparazione e qualificazione del corpo docente e dei dirigenti pone oggi la Scuola di Alpinismo e Sci Alpinismo della provincia di Sondrio “Luigi Bom-bardieri” tra le migliori in assoluto per serietà, metodi didattici, risultati. Nel 1984 Gugiatti passò a dirigere anche la Scuola oltre al Corso. Nel 1989, nella direzione del Corso di Alpinismo, gli successe l’istruttore di alpinismo Camillo Della Vedova. Della Vedova è giunto all’alpinismo relativamente tardi come età, ha all’attivo però moltissime classiche di primo piano nelle Alpi e parecchie imprese extraeuropee tra cui la salita all’Istor-o-Nal (7373 m) nel Pakistan con la spedizione organizzata dal C.A.I. Valtellinese nel 1990. A Della Vedova seguirono F. Panel-la, G. Ruggeri, C. Zanesi. Dalla Scuola, in questi ultimi anni, è uscita la gran parte dei giovani alpinisti di valore che si sono espressi anche nell’arrampicata libera. L’ambiente umano è sempre stato molto positivo, ma negli ultimi tempi si è ulteriormente miglio-rato e si può dire che è grande merito della Scuola se la sede sociale è il ritrovo privilegiato dove si incontrano, soprattutto al venerdì, istruttori e allievi, per progettare sempre nuove imprese, anche al di fuori dei corsi, in grande spirito di cordialità e amicizia. È questa la situazione ideale dalla quale nascono progetti, iniziative, idee... Il corso di alpinismo, ha effettuato nel 2006 la sua 46a edizione. In questi ultimi anni ci sono stati ulteriori approfondimenti nella didattica, seguendo con attenzio-ne l’evoluzione delle tecniche alpinistiche e dell’alpinismo in generale. |